le riflessioni intorno alla teoria della guerra giusta
Molte sono le riflessioni intorno alla teoria della guerra giusta nei giorni nei quali non siamo più capaci nemmeno di pensare la pace.
Anche le parole degli organismi internazionali sembrano emesse da megafoni afoni.
Soltanto la voce, a volte flebile, di papa Francesco continua ad implorare perché si attui una operazione di pacificazione che consenta ai civili inermi, sia quelli dell’Ucraina sia quelli della striscia di Gaza, di poter trovare una via di scampo.
Il Papa, appunto, una voce che vuole sovrastare il fragore delle armi e guidare i passi di quanti si spendono nel tentativo di trovare una soluzione guidata dalla pietà prima ancora che dalla difesa dei reciproci punti di vista.
Quella voce, la voce del Papa, richiama una pratica invocata e realizzata dalla Chesa già prima della fine dell’anno 1000. Parliamo della “Tregua di Dio” con la quale la sospensione temporanea delle ostilità e degli scontri bellici garantiva vie di fuga e di salvezza.
Pax o pactum Dei che contribuì a formare quell’ideale di pace che accompagna la storia umana ma che può essere compreso soltanto se la vita è considerata il bene supremo.
