SANTA CATERINA DA SIENA

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    Patrona del Centro Italiano Femminile

    Rileggere Caterina ai nostri giorni, con la mentalità dei nostri contemporanei, con il cuore occupato da tante preoccupazioni, con la mente che abita sempre un altrove, è impresa non facile.

    Ma se è vero che le parole tracciano un cammino, quelle di Caterina indicano percorsi inusitati e mai battuti, basti pensare all’ideale dell’uomo di governo da lei indicato; alla figura e alla funzione della Chiesa, alla alta finalità cui gli uomini e le donne sono chiamati.

    Un’idea di umanità, di società, di Chiesa e di mondo che pone l’accento sui doveri, non straordinari, cui essa deve adempiere essendo votata al progresso spirituale.

    Papa Francesco in “Fratelli tutti” indica la fratellanza universale, ed in questo in sintonia con S. Caterina da Siena, quale strumento che salva il tempo della politica, della mediazione, dell’incontro, della costruzione della società civile, della cura, della pace.

    Il riconoscimento della fratellanza, corrispettivo della misericordia di Dio che tutto e tutti abbraccia, ha una espansione politica di non poco conto. Non soltanto perché individua nella solidarietà lo strumento della “pianificazione sociale che permette ai diseguali di diventare eguali”, soprattutto perché indica nella “la fraternità” […] lo strumento «che consente agli eguali di essere persone fedeli a sé stesse».

    Le parole di Papa Francesco corrispondono con quelle di santa Caterina che esclama: «O misericordia, la quale esce dalla deità tua, Padre eterno, la quale governa con la tua potenza tutto quanto il mondo! Nella misericordia tua fummo creati; nella misericordia tua fummo ricreati nel sangue del tuo Figlio. La misericordia tua ci conserva. La misericordia tua fece giocare in sul legno della croce il Figlio tuo alle braccia, giocando la morte con la vita e la vita con la morte. E allora la vita (26r) sconfisse la morte della colpa nostra, e la morte della colpa tolse la vita corporale allo immacolato Agnello. Chi rimase vénto? La morte. Chi ne fu cagione? La misericordia tua» (S. Caterina da Siena, dal Dialogo della Divina provvidenza).

     

    Questo, oggi mentre soffiano venti di guerra, il dono di Santa Caterina all’umanità.